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Hugoz
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Post by Hugoz » Tue, 31. May 16, 06:00

“Va bene” disse Carlo, “spiegami da cosa può trarre energia per funzionare ?” , guardandolo con un sorriso sornione diedi un lungo tiro alla mia sigaretta elettronica facendo una grossa nuvola di vapore, che calò da sopra le nostre teste, e ci ricoprì per un paio di secondi. “Prima ti serve un po’ di teoria .”
Mi grattai la punta del naso e dissi “l’esistenza degli universi paralleli costituisce una possibile spiegazione al mistero del fine tuning o del perfetto accordo” . “Ti sei mai chiesto come funziona la natura e da cosa è stata prodotta? Tutto è perfettamente accordato per sviluppare la vita, in qualsiasi situazione. Una minima sfasatura a queste costanti e la vita non esisterebbe !” Mi diressi verso la lavagna , cancellai un paio di equazioni e presi il gessetto “ti faccio qualche esempio : la densità dell’energia oscura; l’intensità delle forze fondamentali, ossia: gravità, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole; la massa delle particelle: elettroni, protoni e altro; le stesse dimensioni spaziali: tre più una …” rimisi giù il gessetto e mi avvicinai alla sedia dove si trovava Carlo con le braccia conserte e le labbra imbronciate, misi le mani sui braccioli e mi avvicinai sussurrando. “Variami, anche di poco, di pochissimo, una di queste costanti presenti nel nostro universo, e la vita non esisterebbe . Quindi le cose sono due, o abbiamo avuto un gran culo a finire in questo universo dove tutto funziona, oppure qualcosa ci ha creato. E questo qualcosa non viene dal nostro universo, ma da qualche altra parte “ .
Carlo sbuffò e si alzò di scatto dalla sedia costringendomi a farmi da parte, ”quindi, vai alla ricerca di Dio. Tu ateo convinto, vai a cercare Dio con una… che cos’è ? ” chiese con voce stridula indicando la capsula lunga piu’ di due metri che stava sopra al tavolo da laboratorio, circondata da componenti elettronici e collegata a dei spessi cavi elettrici che portavano al soffitto dove scomparivano finendo chissà dove.
“Quella è, anzi sarà, visto che non è ancora completata, una capsula multidimensionale. Che secondo i miei calcoli mi servirà a trasportare un essere umano dal nostro universo ad un altro universo parallelo ” .Mi avvicinai accarezzando la superficie della capsula “Il nostro universo non è l’unico con forme di vita. Quindi percorrendo la strada a ritroso verso un altro universo simile, ma non uguale al nostro, sono certo di poter capire il perché siamo unici” . Indicai i cavi che portano al soffitto “ quelli sono la fonte di energia, un semplice generatore di elettricità” . Carlo mi guardò con un sorriso, “quindi ti basta un po’ di corrente per viaggiare fra gli universi ?”
Mi girai verso lo schermo del mio computer e cliccai sopra una finestra per ingrandirla. “vedi” dissi, mentre facevo partire la simulazione, “ la cosa non è poi cosi’ complicata, la materia alla base è formata da stringhe di energia che vibrano ad una data lunghezza d’onda. Impara a capire come gestire le lunghezze d’onda che tengono assieme il tutto senza disintegrarti allo stesso tempo, e riesci a gestire i viaggi nel multiverso.” “L’energia richiesta non è poi cosi’ enorme. Quella che serve a tenere assieme un corpo umano non rilascia scariche elettriche che uccidono i suoi simili o chi lo circonda.”


a continuar....
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mi serve un altro punto di vista per sta roba....
Cazzeggiando mi son messo a buttar giu' due righe, se l'impressione è positiva continuo, altrimenti smetto e non saprete come va a finire :twisted:
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ADAM79
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Post by ADAM79 » Tue, 31. May 16, 07:57

...oooooh.... sto sguazzando come un ranocchio nello stagno. :D

Vai vai... continua continua... :D

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AmuroRei
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Post by AmuroRei » Tue, 31. May 16, 08:49

Caspita, pensavo stessi citando un libro o qualche dialogo da telefilm di
fantascienza "mi ricordava Fringe"!!! :o
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Aken_Bosch
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Post by Aken_Bosch » Wed, 1. Jun 16, 21:38

Incipit estremamente interessante :), argomento estremamente spinoso. :D

Se chiamerai il racconto "Il principio Antropico" ti spedisco un biscottino :lol:
Mi piace, continua! ;)

P.S: io sono ateo, e proprio per questo non sento il bisogno di cercare un dio, ma lo vedo "semplicemente" espresso nel suddetto principio antropico....il fatto che noi siamo qua per una assurdamente enorme serie di coincidenze infinitesimali non lo vedo come la dimostrazione di una incredibile coincidenza o del fatto che qualcuno ha voluto che fosse così...ma "semplicemente" del fatto che, dato che di tutte le infinite possibili variazioni di valori e costanti fondamentali solo la nostra permette la vita come la conosciamo, noi esistiamo qui e non in altre variazioni, e quindi per forza di cose vediamo le straordinare coincidenze che ci circondano. Per farla breve, in qualsiasi altra combinazione non ci sarebbe nessuno a domandarsi il perchè di quella combinazione, il nostro universo è fatto così perchè solo così ci possiamo esistere dentro e porci la domanda.

Vado a prendere i popcorn. :P

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Hugoz
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Post by Hugoz » Thu, 2. Jun 16, 02:10

altro pezzettino, spero che sia di gradimento

"Prima che tu lo chieda" dissi mentre mi levavo il camice da laboratorio per indossare la mia giacca di tweed "ho anche provveduto al biglietto di ritorno". Carlo, intuendo che la mia spiegazione era finita, si diresse verso la porta blindata del laboratorio con fare pensoso ed esclamò "se la carica richiesta è bassa, probabilmente hai inserito delle batterie al litio o magari nichel e idrogeno, ti servirebbe un serbatoio pressurizzato....". Feci un altro sorriso, mi piaceva stupirlo, "niente di più sbagliato, in un multiverso molte costanti possono cambiare, posso rischiare di trovare pochissimo idrogeno disponibile e, le batterie convenzionali possono perdere la carica in poco tempo". Presi la mia sigaretta elettronica e la alzai verso di lui come un trofeo, "cellule al grafene modificate, l'ho installata qui' e nel generatore che sta di sopra sei mesi fa. Da allora hanno continuato a funzionare senza problemi o cali di tensione" sbloccai con il palmo della mano la porta blindata e lo invitai con un gesto teatrale e un sorriso all'uscita. Prendemmo le scale a chiocciola che salivano di 3 piani fino al livello del suolo "al secondo piano avrai notato un altra porta blindata, quella da accesso al generatore principale." Premetti il palmo nello scanner per aprire l'ultima porta blindata che si sbloccò con uno scatto secco "ti sto dicendo tutto questo perché fra 3 settimane inizierò con i test con i ratti e poi testerò il prototipo della capsula personalmente." Carlo si girò di scatto bloccandomi nell'uscio "non puoi fare dei test su di te, non sono uno scienziato, ma sono certo che rischiare sulla propria pelle..." lo interruppi con un gesto seccato della mano, avanzai, e tirai verso di me la maniglia della porta blindata con calma aspettando lo scatto della serratura. Alzai l'indice verso il naso "non parliamone qui fuori, non sai mai chi può ascoltare" gli misi una mano sulla spalla "in ogni caso è deciso, ho dato indicazioni al notaio Merletti. Oggi è il quindici, fra un mese ti contatterà per firmare la cessione del laboratorio a tuo nome e un libretto bancario per il suo mantenimento per due anni. Se dovessi sparire per qualche tempo ti prego di lasciare tutto come si trova e aspettare. Specialmente il generatore, due anni dovrebbero essere più che sufficienti". Gli strinsi la mano, mi voltai senza incrociare il suo sguardo. "Aspetta" disse Carlo afferrandomi per la manica della giacca, mi indicò il bar che stava di fronte "facciamoci un ultimo caffè ".
"Se non insisterai a fare altre domande" dissi io. Lui annuì con la testa e con uno sguardo triste ma rassegnato, ci conoscevamo da piu' di 20 anni e sapeva che se prendevo una decisione ero irremovibile.

Roma...
Il carabiniere a cui era stata consegnata fece un sospiro, stava pensando al rapporto che avrebbe dovuto fare per della roba di poco conto. Apri' la borsa per controllare il contenuto mentre dettava al suo computer d'ufficio "borsa in similpelle marrone chiaro, ritrovata il Ventotto Agosto Duemilasessantotto in Via Latina nei pressi di San Giovanni verso le ore 16:00. Contenente: una cartella per documenti vuota, un portafoglio in similpelle, vuoto..." in quel momento noto' che la fodera interna si stava staccando e tiro' leggermente, all'interno noto' uno degli ultimi modelli di tablet flessibili, sottilissimi e costosissimi, come un foglio di carta ma meglio, diceva la pubblicità. "Almeno questo non se lo sono fregato" stava pensando mentre lo estraeva con delicatezza dal suo nascondiglio. "Appuntato Nicoli" sbraito' verso la porta dell'ufficio adiacente, "mi chiami il tecnico in laboratorio informatico che ho del lavoro per lui".


Atto N.54896/25 contenuto del Diario personale del Sign. Carlo Facchetti residente in Via Rieti 98, Senigallia.
Persona denunciata come scomparsa il 26 agosto 2068.

Siena 23 agosto 2068 10:30Am

Sono passati ormai dieci anni da quell'ultimo incontro con Giovanni, il notaio Merletti ha provveduto a consegnare l'atto di proprietà e il libretto bancario. Secondo le richieste di Giovanni avrei dovuto aspettare non piu' di due anni. Ne sono passati dieci è, con una cieca, ma stupida fiducia nel mio carissimo amico, ho continuato a mie spese a mantenere il laboratorio funzionante. l'unica parte a cui abbia mai avuto accesso è stato l'ufficio al primo piano. Il laboratorio è sempre stato inaccessibile a tutti se non a Giovanni che poteva aprire le porte blindate con l'impronta della sua mano. I macchinari e i computer hanno funzionato ininterrottamente per tutti questi anni. L'unico indizio che Giovanni era effettivamente partito mi era dato dalla telecamera collegata all'ufficio al primo piano. Il laboratorio era deserto e la capsula era chiaramente sparita, lasciando solo i cavi a penzolare, probabilmente partita con Giovanni per il suo viaggio multidimensionale. Devo decidermi, ormai è andato, sparito...


Carlo 23 agosto ore 01:58...
"É ora di dare Giovanni per disperso. Dieci anni, son dieci anni che speravo...
Domani, si domani. Andare dai carabinieri, spiegare i fatti, fare la denuncia e chiamare una ditta di demolizioni per smantellare le porte del laboratorio. Sono già le due di notte e questo caldo mi sta uccidendo. E adesso sto come un idiota a vagabondare per le strade di Siena e a parlare da solo.
Eccolo l'ingresso dell'ufficio di Giovanni ! Un ultima occhiata, poi domani si sistema tutto.
Lo schermo della videocamera si è acceso, Giovanni mi diceva che funziona a sensore dall'interno per le intrusioni.
La lampada! Prima stava sopra il tavolo del computer adesso è a terra.
Deve essere un caso, forse una piccola scossa di terremoto che non ho neanche sentito, sono cose che possono succedere, questo spiega anche perchè lo schermo si è acceso.
Aspetta che faccio uno zoom per controllare meglio, humm... prima c'erano delle cartellette impilate sotto il tavolo che adesso stanno alla rinfusa.
Cos'è quello? Se riesco a girare e ad inquadrare l'angolo morto che sta proprio fra il tavolo e la parete.
Deve essere un ratto che è riuscito ad entrare, dopo dieci anni senza manutenzione vorrei vedere. Ecco si è mosso ancora, forse è la stanchezza, son due giorni che non dormo bene, maledetto caldo.
Sembra una macchia grigia, non riesco a vedere bene, ma si sta muovendo, certo che per essere un ratto è bello grosso pero'..."




Mi piace tenervi sulle spine fino al prossimo pezzo :twisted:

Mi ero quasi scordato, ovviamente qualsiasi riferimento a persone luoghi o cose è puramente casuale. Dovevo pur dargli dei nomi a sta gente :D

Per il titolo non so' , manco ci ho pensato. Sono cose che mi vengono di getto e scrivo. A volte son ciofeche e a volte son decenti. Non so neanche dovre si andrà a parare e se arrivero ad una fine(magari il tipo è morto da dieci anni :P ). Di solito mollo tutto prima :) ma se la cosa è incoraggiata continuo, quindi ho deciso di postare e vedere che succedeva.
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ADAM79
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Post by ADAM79 » Thu, 2. Jun 16, 18:42

Succede che GIOVANNI NON DEVE MORIRE... hai presente cosa succede a quello scrittore in quel noto film?

Scrittore avvisato........................

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Hugoz
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Post by Hugoz » Thu, 9. Jun 16, 02:11

Altro pezzo.
Giovanni ...
"Devo contattare Carlo e farlo venire qui', gli faro' vedere tutto. Di lui mi fido..." Stava pensando mentre prendeva l'ultimo ratto da laboratorio dalla sua gabbia."Cinquanta viaggi a vuoto e altri trenta, che speravo fossero compatibili, ma purtroppo non lo erano."
"Caro mio, sei la mia ultima speranza, i tuoi fratelli, purtroppo, non hanno fatto ritorno in buone condizioni" gli disse mentre lo inseriva all'interno di un tubo trasparente che poi fisso' al sedile all'interno della capsula.
"Questa volta dovremmo farcela, la capsula è ritornata con dei campioni di atmosfera, di terreno e dalla lettura delle radiazioni direi che questa volta sono compatibili con i nostri, o almeno quasi compatibili."
Chiuse lentamente lo sportello e lo sigillo' regolando poi il timer di apertura dello stesso a 2 minuti. "Se sopravvivi al viaggio e al clima che troverai, il prossimo viaggio lo facciamo assieme".
Si giro' verso il computer e inizio le procedure per lanciare la capsula. Dopo una trentina di secondi si senti un forte ronzio e la capsula comincio' a destabilizzarsi sfocando, ritornando a fuoco e poi sfuocando ancora, finché non spari' del tutto con un suono da risucchio. "Bene, trenta minuti standard per il ritorno, il moto ondulatorio era corretto, quindi nessun problema per la partenza. Speriamo bene per il ritorno" si disse mentre aspettando beveva il suo caffè .
All'improvviso l'allarme scatto' e lo schermo del computer si riavvivo' per segnalare il rientro immediato della capsula. "Accidenti che cavolo succede adesso." Si senti' il solito ronzio e la capsula inizio a materializzarsi. Appena si stabilizzo' Giovanni corse verso la capsula e l'apri' con foga. Il ratto all'interno era ancora vivo e lo fissava, di fianco al tubo che conteneva il ratto vide una tavoletta color oro con dei segni sovraimpressi. "Che mi venga..." disse Giovanni sorpreso dalla scoperta.
Abbasso' il coperchio della capsula per controllare la serratura " si è stato manomesso, il timer è disattivato" si disse mentre dei brividi freddi gli percorrevano la schiena.
Infilo' un paio di quanti spessi ed estrasse prima il ratto che mise all'interno della gabbia, e poi con molta cautela prese la tavoletta sembrava piuttosto spessa e pesante, ma appena la prese in mano senti' che era leggera come un foglio di carta ed era anche flessibile come gomma. "Mi chiedo che cosa vogliano dire questi segni, sembrano un incrocio fra il greco e il coreano. Totalmente incomprensibili. E il materiale in cui è fatta! Sembra metallo ma è qualcos'altro". La depose quasi con reverenza sul tavolo da laboratorio e crollo' sulla sedia . "Le gambe non mi tengono dall'emozione, accidenti ! Devo vedere chi mi ha mandato questa e devo sapere cosa vogliono. Sono esseri intelligenti come noi, e non sembrano violenti, altrimenti mi avrebbero mandato una bomba o qualcosa di simile invece di un messaggio".
Si alzo' di scatto dalla sedia, "devo chiamare Carlo, adesso, è imperativo che qualcuno faccia la guardia a questo posto per un po' ." Prese delicatamente la tavoletta e la mise all'interno di una scatola si sfilo i guanti e sblocco' il meccanismo di apertura della porta. Prese la scatola e sali fino al secondo piano dove la porta della centrale era aperta. Passato il generatore a celle si trovava una cassaforte. La apri' e depose la scatola all' interno e la chiuse. "Bene per il momento è al sicuro, non resta che contattare Carlo e spiegargli cosa sto facendo qui'".

Due giorni dopo, Giovanni...
"Bene tutto è sistemato, direi che non c'è altro da fare, il ratto è ancora vivo, e dalla visita fatta al laboratorio veterinario sembra in perfetta salute. Direi quindi che il rischio è minimo." Indosso' una tuta aderente nera, la video camera era inserita al centro del collo, mentre vari sensori e analizzatori collegati alla capsula si disponevano dalla schiena ai polsi lasciando libere le mani. Alla cintura aveva un piccolo kit di soccorso in caso di evenienza. Aveva deciso di non portare armi, se la razza che lo aveva contattato era pacifica non sarebbero servite a niente, se non a creare sospetti o peggio.
Regolo il computer per la partenza, si sistemo' all'interno dell'abitacolo e chiuse lo sportello sigillandolo dall'interno. "Ancora qualche secondo, i sensori funzionano e il sistema della capsula risponde ai miei segni vitali." Allo scattare dello zero senti' il ronzio, ma questa volta molto piu' forte che dall'esterno si porto' istintivamente le mani alle orecchie e vide che stavano sfocando, tutto intorno stava sfuocando, poi all'improvviso tutto ritorno' a fuoco e il ronzio spari' . "Sono arrivato, e ancora tutto intero, direi che come primo viaggio in un multiverso, non è stato cosi' male". Controllo' i sensori esterni alla capsula, le letture sembravano rassicuranti, aria respirabile anche se l'azoto è in percentuale maggiore e dava il kripton al posto dell'argon."Forse nel lungo andare potrebbe essere dannoso, ma non credo di restare a lungo." "Chissà se trovero' un comitato di benvenuto". Apri' la capsula sollevando il portello e allungo' le gambe all'esterno mettendosi a sedere "si l'aria ha un odore strano,ma direi che non sembra creare danni". Era all'interno di una costruzione. C'era penombra e quindi non riusciva a distinguere bene le dimensioni dell'edificio, che a prima vista era enorme, sembrava fosse fatto di grossi cubi forse di roccia o un tipo di cemento, ma lisciati e lucidi.
Prese la torcia dalla custodia all'interno della capsula e si alzo con cautela. Accese la torcia e la mosse lentamente a destra e a sinistra per esaminare meglio il luogo in cui era finito. Il pavimento era ricoperto d'acqua, prese una sonda e la esamino' "Non è acqua, non quella a cui siamo abituati almeno" Il lettore della sonda riporto' : D2O . Fece un risolino "Ossido di Deuterio, acqua pesante, incredibile". Alzo lo sguardo dal lettore. Adesso c'erano delle luci alla sua destra che si alzavano e abbassavano. "Sembra che dopotutto avro' il mio comitato di benvenuto" disse fissandole, si giro', chiuse lo sportello della capsula e si avvio' verso le luci.

Il problema di buttare giu' a botto e che non so' che fare, vorrei mantenere il racconto corto, ma al momento mi è difficile. Vabbe vediamo come va a finire...
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Blasting gelatin
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Post by Blasting gelatin » Fri, 10. Jun 16, 12:50

Ti diletti hugoz a scrivere racconti di fantascienza?

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